Assumete Persone Curiose, Non Talenti

DAVIDE DONGHI
2 min readDec 12, 2019

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“Non ho alcun talento particolare. Sono solo appassionatamente curioso.”

— Albert Einstein

Se facessimo oggi una rapida ricerca su Internet delle parole “attrarre talenti”, troveremmo una varietà di articoli su come trovare i migliori talenti, assumere il candidato migliore, scovare profili eccezionali e così via l’elenco potrebbe continuare all’infinito.

Ma selezionare e conseguentemente assumere farà impazzire, se si pensa veramente che lì fuori c’e’ il candidato perfetto o se si crede che solo questo tipo di profili avrà successo.

Dunque, non dobbiamo cadere nella trappola di ricercare i “superoi “ i “top gun” nei vari settore e pensare che siano necessariamente i migliori.

La selezione di candidati con “talento” è spesso intuitiva, soggetta a pregiudizi e imprecisa.

I programmi di assunzione efficaci si concentrano invece su come trovare validi dipendenti con delle competenze misurabili e con un valido potenziale di crescita.

Questa cultura delle assunzioni basata sul “talento” condiziona anche il mercato del lavoro stesso.

Infatti spesso e volentieri le aziende si nascondono dietro la scusa di non trovare dipendenti preparati, perché si concentrano sui candidati ideali, sulle persone “perfette”, in grado di risolvere tutti i problemi dell’azienda sin dal primo giorno di impiego.

Al contrario dovrebbero focalizzarsi sulle competenze e la continua curiosità di apprendimento e capacità di adattamento delle persone.

Insomma, cercare “talenti” è diventato fuorviante, innaturale e farà spendere tanto tempo e denaro inutilmente.

E’ ora di fermarsi e di cambiare modo di pensare e conseguentemente di impostare le selezioni in modo più intelligente.

Dobbiamo innanzitutto chiederci se il candidato da assumere sarà in grado di imparare e aggiornarsi continuamente, con il supporto ovviamente dell’azienda che lo dovrà stimolare in questa direzione sopratutto sulle competenze da colmare e migliorare, e conseguentemente di lavorare con costanza e dedizione.

Ciò non significa che si devono assumere individui di “serie B”, ma dalla mia esperienza i dipendenti di valore vengono creati dalle organizzazioni e non trovati.

Se le Direzioni HR si sforzeranno di rivedere il concetto di “Talento”, rendendolo più umano, allora sarà semplice per loro comprendere che chiunque può imparare qualsiasi cosa con la curiosità, il duro lavoro e la dedizione.

Inoltre quando finalmente le imprese saranno disposte a investire seriamente in formazione e sviluppo, scopriranno che la carenza di “Talenti” non sarà mai veramente esistita.

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Written by DAVIDE DONGHI

Writer, Author, Psychologist, Career Coach

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