Non Trovi Lavoro? Inventalo
Se fossi senza lavoro oggi, appena uscito dall’università e senza esperienza, cosa farei per ottenere un lavoro?
Probabilmente, come ti insegnano, andrei sui motori di ricerca di lavoro, nelle varie sezioni “Lavora con noi” delle aziende, utilizzerei LinkedIN, inviando alla fine migliaia di cv.
Ma alla fine non lo troverei affatto. Riuscirei forse, con un po’ di fortuna, ad ottenere qualche stage e tirocinio.
Ma tornando indietro di 25 anni, con un’altra forma mentis, ne avrei sicuramente creato uno.
Spiegherò in questo articolo come, ma prima date un’occhiata alla foto sopra.
Questi uomini non stanno aspettando in fila l’ultimo iPhone, stanno aspettando che qualcuno gli dia qualcosa da mangiare per poter tirare avanti un altro giorno.
Queste file esistevano durante la Grande Depressione degli anni ’30 in America, e non solo lì.
Se riflettiamo, non sembrano tanto lontane dagli scenari turbolenti che si stanno prefigurando in gran parte del mondo a seguito dell’aggravamento economico per la pandemia da Covid19.
Sì, ci sono momenti in cui la sfortuna colpisce molti e domani potresti essere anche tu in strada senza altra scelta che chiedere un aiuto allo stato, ai tuoi amici, ai familiari.
Ma mentre la depressione e i cambiamenti economici sono un fatto reale, la nostra reazione a tali avvenimenti diventa spesso cruciale.
Per troppo tempo abbiamo pensato che un lavoro sia solo qualcosa che qualcun altro ti offre.
Lo sbaglio è stato nel pensare che i lavori siano una cosa limitata e che non ce ne siano così tanti in giro e se qualcun altro trova lavoro, te lo stanno prendendo a te. O se qualcuno ne ottiene uno migliore, tu finisce con quello peggiore.
La nostra mitologia sociale perpetua questa menzogna.
Ma qual è la verità?
Che finché ci sarà un singolo essere umano nel mondo, ci saranno più lavori di quanti ne possano gestire tutti.
Che in realtà il lavoro è invece qualcosa che pensi, crei e trovi da solo.
Infatti se osserviamo gli scenari internazionali, anche attuali, i governi e i media dipingono spesso situazioni economiche catastrofiche in cui non ci saranno più “posti di lavoro” e anzi andrà sempre peggio.
E’ cosi ormai da un secolo.
Ma quello a cui assistiamo non è altro che una condizione artificiale, molto spesso auto-indotta dai governi stessi incapaci di gestire fenomeni complessi di cambiamento e di interpretare come sarà il futuro e soprattutto di guidarlo.
Un esempio lampante? L’elevata disoccupazione dei giovani in Italia.
Se senti parlare politici e opinionisti il problema sarebbe quasi esclusivamente riconducibile alla crisi economica che mette in ginocchio il sistema produttivo dello stato e di conseguenza abbassa il livello occupazionale.
Ma non è dello stesso avviso la McKinsey & company che con la sua indagine del 2014 “Studio Ergo Lavoro” ha condotto indagini approfondite sulle problematiche profonde del rapporto sistema scolastico-mondo produttivo in Italia per cercare le ragioni che stanno al base del costante aumento di tale disoccupazione.
Questo studio per prima cosa smentisce la teoria secondo la quale la principale responsabile della disoccupazione sarebbe la crisi economica, al contrario la disoccupazione dei giovani in Italia affonda le sue radici nel disallineamento tra capitale umano formato dal sistema educativo e necessità attuali e prospettiche del sistema economico del Paese.
Vi ho fatto questo esempio perché anche in tempi di crisi economica e di cambiamento i lavori ci saranno sempre.
Saranno magari nuovi, necessitano di nuove competenze per essere svolti, ma non finiranno mai.
Inoltre ogni giorno nascono di continuo nuovi lavori per via dei bisogni e desideri delle persone.
Sfido che troverai mai qualcuno che ti dice: “Abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno e che desideriamo e non possiamo immaginare una singola cosa di cui abbiamo bisogno o che non ci è già fornita”.
E’ molto improbabile incontrare certe situazioni, ma anche se fosse così, ci sarebbero ancora nuovi posti di lavoro da creare, perché le persone spesso non sono neanche consapevoli di aver bisogno di qualcosa fino a quando qualcuno non glielo fa notare.
Allora mi piace immaginare cosa farei se tornassi al punto di partenza, appena laureato, senza l’esperienza e la conoscenza che ho oggi.
Cosa potrei fare per non ottenere un lavoro in modo tradizionale, ma inventarne uno davvero interessante?
Ecco alcuni spunti per provarci che potrebbero interessare anche te:
1. TROVA QUALCOSA CHE TI PIACCIA VERAMENTE
E’ facile farsi piacere da morire qualcosa per uno o due mesi, il difficile è farselo piacere per alcuni anni o di più. Non serve che una cosa ti piaccia tantissimo per tutta la vita, ma è necessario che ti piaccia tantissimo per un tempo sufficientemente lungo per diventarne esperto.
In Giappone chi è appassionato di qualcosa in modo ossessivo viene chiamato otaku.
In genere sono giovani che amano alla follia manga, anime, videogiochi e simili. Essere otaku significa che non è strano finire di lavorare il venerdì pomeriggio alle 16, arrivare a casa alle 18 e fare un weekend in cui in 3 notti si dormono forse 12 ore e tutto il resto del tempo lo si passa a giocare ai videogiochi, guardare cartoni animati o leggere fumetti.
Queste persone sembra che buttino via il tempo, ma per hobby fanno qualcosa che li appassiona da morire.
Tu devi trovare un settore che ti appassiona così tanto che potresti dimenticarti di andare a dormire perché sei troppo preso in quello che stai facendo.
2. DIVENTA UN ESPERTO E NON SMETTERE MAI DI STUDIARE
Non si nasce esperti di qualcosa, tutto si impara, per imparare ci vuole tempo e soprattutto volontà.
Il tempo si ottimizza: si rinuncia a qualche uscita, ci si sveglia prima la mattina.
La voglia viene man mano, soprattutto se ti occupi di qualcosa che ti piace veramente.
Inventarsi un lavoro e diventarne esperto significa anche e soprattutto avere delle competenze molto forti o avere la forte volontà e consapevolezza di volerle acquisire, qualsiasi sia l’ambito in cui eccelli o nutri interesse.
Ed il modo migliore per farlo diventare una fonte di guadagno, è essere più preparato di chi, come te, a quelle tue stesse intenzioni.
Per questo motivo, studia tutto quello che puoi, quando puoi: aggiorna le tue conoscenze, investi nella tua preparazione, non pensare mai di aver imparato tutto quello che c’è da sapere.
Ricorda, infatti, che il mercato di oggi evolve ogni giorno che passa, e che è decisamente più facile, da questo punto di vista, cogliere per primi un’occasione se si è aggiornati di tutto punto.
3. SODDISFA UN BISOGNO PRIMA DEGLI ALTRI
Anche se forse non ci hai mai riflettuto più di tanto, il lavoro altro non è che una risposta alle richieste di un pubblico, a un loro bisogno molto spesso inconsapevole.
Per farvi un esempio: un giorno qualcuno si è svegliato e ha deciso che essere primo su Google era lo scopo primario della sua azienda.
In quell’esatto momento è nata la professione del SEO specialist: una delle più remunerative in campo digital.
Il giorno dopo si è svegliato un altro tizio, ed ha deciso di voler giocare al contadino con le verdure ed i campi altrui: ed ecco che sono nati gli orti online, che oggi danno lavoro a centinaia di persone e realizzano guadagni molto interessanti
Per finire oggi, grazie ai video, ai blog e ai social in generale è invece attualissima la figura del content creator. Un ruolo trasversale sempre più ricercato e fondamentale per le aziende che lavorano nel digitale.
Insomma il segreto per inventarsi un lavoro sta tutto lì: cogliere e, se possibile, anticipare le tendenze e le richieste degli altri e lavorarci sopra per creare prodotti o servizi che supportino questo sviluppo.
E mentre sto scrivendo ne stanno nascendo sicuramente tante altre di professioni.
Insomma, inventarsi un lavoro non è una sfida impossibile. Avviene di continuo.
Ma la maggior parte delle persone sta ancora cercando di trovare lavoro alla vecchia maniera perché gli è stato insegnato che è così che funziona il mondo.
Qualcuno distribuisce per gli altri lavori remunerativi e a lungo termine e, se sei fortunato, sarai lì per ottenerlo.
Non è più così, devi riuscire ad invertire la rotta.
Dimenticati ciò che ti hanno insegnato, e al contrario sperimenta, analizza, studia ed inventa.
Se sarai appassionato, curioso e ci saprai fare, guadagnerai di più, sarai più felice, più libero e avrai maggior rispetto di te stesso.