Quando Pensi di Avere le Risposte, la Vita ti Cambia le Domande

DAVIDE DONGHI
4 min readMay 30, 2020

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Tanti anni fa, mentre frequentavo l’università, conobbi un ragazzo.

Era uno studente di matematica, studiava tantissimo e si laureo in breve tempo col massimo dei voti.

In pratica era uno studente modello.

Ma in realtà non riuscì mai ad eccellere nel suo settore e a diventare un bravo ricercatore, perché aveva sempre creduto ciecamente alle risposte che trovava sui suoi libri di testo e, ironia della sorte, le risposte erano corrette.

Questo gli fornì una grande preparazione teorica, un’ incondizionata convinzione delle sue tesi, ma scarsa attitudine all’esplorazione, alla sperimentazione e alla curiosità.

Non ci si può permettere di vivere con questa prospettiva poiché il futuro non è promesso a nessuno.

Se credi di aver capito la vita, lei ti cambierà sicuramente le regole quando meno te lo aspetti.

I grandi innovatori e creativi di tutti i tempi non hanno mai smesso di porsi domande.

È l’abitudine più importante che conta davvero quando si sceglie di fare un lavoro a cui si tiene veramente e di incidere, come essere umano, nel migliore dei modi.

La certezza restringe la tua visione del mondo, mentre l’incertezza allarga e approfondisce la sua portata.

Quando pensi di conoscere tutte le risposte e di aver visto tutto e fatto tutto, ti blocchi in uno schema ripetitivo che rende difficile sfruttare l’immaginazione.

Ma se impari ad abbracciare nuovi modi di pensare e a mettere in discussione l’ovvio, la vita saprà sorprenderti.

Perciò non smettere di farti domande. E’ ciò che ti fa crescere, creare, innovare e cambiare.

I dubbi e il desiderio di curiosità che fanno nascere le nostre domande approfondiscono la comprensione dei problemi prima di prendere una qualsiasi decisione.

Isaac Newton tanti anni fa si domandò: “Perché una mela cade da un albero?” e “Perché la luna non cade nella Terra?”

Charles Darwin: “Perché le isole Galapagos hanno così tante specie che non si trovano altrove?”

Albert Einstein: “Che aspetto avrebbe l’universo se lo attraversassi su un raggio di luce?”

Ponendosi queste semplici ma cruciali domande, sono stati in grado di avviare processi che hanno portato a incredibili scoperte.

Le domande attivano idee, apprendimento, soluzioni.

Alcune delle aziende più creative e innovative del nostro tempo sono state in grado di porsi domande eccezionali, che hanno stimolato la creatività e consentito alle persone di fare un ulteriore passo in avanti per trovare idee straordinarie e risolvere problemi quotidiani.

Sono stati follemente bravi a farsi domande.

Ma quando smettiamo di farlo, smettiamo di imparare.

L’apprendimento è una ricerca permanente.

L’apprendimento è il risultato di un’autentica e continua curiosità. Ci cambia, ci modella, ci migliora.

Dobbiamo imparare a gestire la nostra vita e le organizzazioni stesse basandoci su domande e non su risposte.

Se continuiamo a porci domande sempre, saremo in grado di trovare le risposte migliori.

Tuttavia la maggior parte delle persone ha paura di seguire la propria curiosità.

Si smette di farsi domande perché si pensa di essere deboli, impreparati, incerti.

Si preferisce dare l’impressione di essere decisi, controllando ogni questione rilevante senza indugi.

Ma porsi delle domande è un segno di forza e intelligenza, non un segno di debolezza e incertezza.

I grandi leader si pongono costantemente domande e sono ben consapevoli di non avere tutte le risposte.

Dunque non dobbiamo preoccuparci di ciò a cui non possiamo rispondere. L’incertezza è la ragione stessa del nostro vivere, del nostro crescere ed imparare.

Le aziende, tutte, dovrebbero incoraggiare al loro interno una cultura dell’indagine in cui le persone si possano sentire a proprio agio nel poter porre domande senza essere considerate impreparate o insicure e senza necessariamente dover conoscere immediatamente le risposte.

C’è così tanta attenzione alle soluzioni e agli obiettivi che dimentichiamo di comprendere come l’innovazione e ogni prodotto che gli esseri umani usano oggi, sono le risposte alle domande che gli inventori e gli imprenditori del passato continuavano a porsi, finché non sono riusciti a trovare delle risposte esaurienti che hanno migliorato la vita di tutti.

Joseph Joubert affermava: “È meglio dibattere una questione senza risolverla che risolvere una questione senza dibatterla.”

Insomma le domande che possono aiutarti a crescere e a convalidare la tua idea, o a non convalidarla, dovrebbero sfidare i tuoi presupposti di base e metterli in discussione. E poi dovrebbero farti desiderare di scavare più a fondo per trovare sempre più risposte, anche discordanti tra loro.

Ma a volte si ignora questo passaggio fondamentale.

La vita è una grande quesito senza risposta, ma dobbiamo credere fermamente nella dignità e importanza delle nostre domande per la spinta verso la crescita che ci consentono sempre di sostenere.

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Written by DAVIDE DONGHI

Writer, Author, Psychologist, Career Coach

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