Trasformate gli Annunci di Lavoro in Storie Entusiasmanti
La maggior parte degli annunci di lavoro, spesso e volentieri, non è per nulla attrattivo per i candidati, anzi spesso finiscono per diventare noiosi, allontanando l’attenzione di chi sta veramente cercando delle opportunità in cui identificarsi.
Ci sono poche informazioni sui progetti attuali, news stimolanti sull’azienda, nessun aneddoto sui personaggi chiave che l’hanno fondata etcc.
Inoltre vengono pubblicati in maniera standardizzata seguendo il seguente schema:
“Stiamo cercando un…. (Titolo di lavoro in inglese generico),
che abbia il seguente set di competenze… (Elenco di competenze generali con alcune più specifiche),
con…. (Titolo accademico richiesto e anni di esperienza).
Se interessato, invia il tuo CV.”
Tutto quì.
Vi Suona familiare? Abbastanza noioso e poco utile, non credete?
Tale modalità, così impostata, è andata via via omologandosi nel tempo finendo per rappresentare una lunga “lista della spesa”.
“Lista della spesa” che ha finito per condizionare anche come i candidati redigono e presentano i loro CV.
E per finire tutto ciò crea un circolo vizioso che condiziona anche il modo di procedere della selezione successiva e il quadro di riferimento per il colloquio che, con queste premesse, sarà altrettanto noioso.
Anche se molte aziende investono in employer branding, gli annunci di ricerca personale e le job description all’interno, nella maggior parte dei casi, non beneficiano del valore aggiunto dovuto.
Se poi, dopo sei o nove mesi dall’assunzione, quel candidato non sembra adattarsi e se ne vuole andare via, non si può rimanere sorpresi.
L’annuncio di lavoro è un’occasione unica per entrare in contatto con potenziali candidati di qualità.
E le prime impressioni sono cruciali.
Ma come si può riuscire a capovolgere questa situazione a proprio favore?
Un modo semplice è quello di utilizzare storie avvincenti per attrarre candidati e farlo già partendo dagli annunci stessi.
La cultura della nostra società è stata tramandata per secoli attraverso la tradizione orale della narrazione.
È nella nostra natura raccontare storie. Qualsiasi persona adora narrare un aneddoto anche quando gli amici gli chiedono semplicemente dei piccoli consigli.
Se le aziende riusciranno a creare storie entusiasmanti sulle proprie origini ad esempio, sulle carriere, sui propri collaboratori che hanno fatto la differenza, sarà un ottimo viatico per far sapere ai candidati chi sono, cosa rappresentano, come intendono il lavoro e che vogliono raggiungere con i nuovi assunti.
È attraverso questa narrazione che si otterrà curiosità, coinvolgimento e, soprattutto, fiducia.
E’ sufficiente dare anche solo un assaggio, fare in modo di far desiderare di più le persone e, in particolare, aiutarli a visualizzare quello che potrebbero trovarsi a fare se fossero assunti.
In questa era digitale si potrebbe pensare che la narrazione sia morta, ma è totalmente il contrario.
Semmai, la narrazione è prevalente nella nostra società ora più di prima.
Video online, post sui social network, blog e articoli sono un ottimo esempio di narrazione.
E di conseguenza lo deve diventare sempre più anche l’annuncio di lavoro.
E allora sarà incredibile poi come un prodotto ben realizzato come questo potrà dire così tanto in così poco tempo. Diventare perfino virale, aiutando non solo a trovare i giusti candidati, ma anche tanti sostenitori per il cammino dell’organizzazione stessa.
Ovviamente non tutti sono dei buoni narratori.
Nel Medioevo le comunità si affidavano ai bardi, che girovagavano tra le città, per ascoltare storie avvincenti.
Ma non era semplice essere un bardo; ci voleva abilità, passione e creatività.
È un po’ come la differenza tra una persona che è brava a raccontare barzellette e una che non lo è.
Se non la si narra nel modo giusto, l’ironia non viene avvertita dagli ascoltatori e si fallisce nel proprio intento.
Creare e narrare storie è un’abilità che deriva dalla pratica, amore per ciò che si fà, unita ad una buona dose di creatività.
E per iniziare, bisogna comprendere il proprio DNA, la propria anima aziendale e il pubblico che si vuole raggiungere.
Non solo raccontare storie entusiasmanti può consentire ai candidati di conoscere meglio le aziende, ma può aiutare le aziende stesse a conoscersi meglio, aumentando il proprio livello di consapevolezza.
Eh si perché scegliere, sviluppare e raccontare storie chiave può diventare la base per l’autenticazione stessa dell’identità organizzativa e definire meglio la propria visione a lungo termine.
Una turbina esplosiva di energia, crescita, rafforzamento e idee senza precedenti.
E se c’è una cosa che le persone, in questo caso i candidati, adorano vedere è proprio la passione per le sfide che le aziende provano a vincere ogni giorno.
Quindi care aziende, piuttosto che accontentarvi di una semplice e noiosa descrizione di un lavoro, la prossima volta prima di pubblicarlo pensateci bene.
Al contrario scoprite le storie più entusiasmanti che vi appartengono e fate in modo che i candidati si identifichino in esse.
In questo caso non trascureranno ciò che avrete scritto, non dimenticheranno mai come li avete fatti sentire, perché vi sarete connessi emotivamente con loro.
Rimarranno profondamente coinvolti.
E anche se alla fine molti saranno affranti per non essere stati scelti, saranno comunque pronti per ricandidarsi nuovamente alle prossime opportunità senza esitare e diventeranno i vostri più fedeli ‘ambassador’.